Gratteri è l’espressione di una cultura religiosa che affonda le sue radici nella notte dei tempi partendo dal concetto che originariamente in un paese di 2000 abitanti vi erano ben 18 Chiese e 4 confraternite.
Proprio nelle confraternite bisogna ritrovare i primi cenni di una devozione fervente per il culto dei Santi, che viene espressa nei riti processionali in forma sfarzosa di chiara impronta spagnolesca.
Infatti già dal 1600 ci sono documenti che testimoniano la formazione della prima e più importante congregazione, quelle del SS. Sacramento sotto il titolo di san Giuseppe.
Ma le congregazioni religiose di oggi sono le seguenti:
- SS. Sacramento (sotto il titolo di san Giuseppe) con la sede presso l’antica di Chiesa di M. SS del Rosario (Matrice Vecchia).
- Maria SS. del Rosario, fondata nel 1700 con sede alla Matrice Vecchia
- Maria SS. del Carmelo, del 1870con sede presso la Chiesa di Sant’Andrea
- San Giacomo Apostolo, patrono di Gratteri fondata nei primi del ‘900 e con sede nell’omonima chiesa
- Sante Spine della Corona di Cristo, con sede in Chiesa Madre
Nelaa processione, a parte il numero dei confrati partecipanti, la formazione di sfilata è pressoché uguale.
Il primo a procedere per ogni confraternita è il confrate che suona un grosso tamburo (“tammurinaru”), subito dopo viene lo stendardiere (“stinnardaru”) che reca lo stendardo o gonfalone della propria Confraternita.
Quindi seguono disposti per due i confrati recanti i ceri accesi (“tuorci”), poi i “misteri”, ossia quattro grossi ceri, issati su bastoni, artisticamente adornati (recati da altrettanti confrati, “turcinara”).
In mezzo a loro prende posto colui che porta il Crocifisso (“cruciffissaru”). Al lato del “cricifissaru” vengono i “racintini” (sergentine), delle immaginette d’argento, poste su bastoni, che vengono portate dai confrati anziani.
In ultima, disposta su tre file, si pone l’amministrazione composta dal Superiore (“supiriuri”) e dai due consiglieri primi eletti (“cognunti”).
Questa disposizione di sfilata è curata dal confrate mazziere (“massaru”), il quale ha cura di collocare i più giovani per primi.