La chiesa, costruita nel 1686, come riporta la data incisa sul gradino dell’altare, ha facciata decorata da lesene poco aggettanti, preceduta da una gradinata in pietra. Vi si aprono due porte, una centrale più grande e una verso destra più piccola.

L’interno è a tre navate divise da pilastri in muratura, su cui poggiano archi a tutto sesto. Le navate si concludono con tre cappelle, di cui quella centrale, dedicata a San Giacomo il maggiore, patrono della città, è sormontata da una piccola cupola.
La navata centrale è illuminata da sei finestre poste sopra le navate laterali, mentre altre quattro si aprono nella cupola di copertura della cappella di fondo centrale e un’ultima sulla controfacciata, in corrispondenza della navata destra.
All’interno della chiesa, nelle cappelle minori si conservano minori le tele di Sant’Isidoro agricoltore, Santa Lucia e il simulacro dell’Ecce Homo che viene portato in processione durante il venerdì santo.

La chiesa ha inoltre uno svettante campanile che ospita due campane dal suono argentino ed è stata riaperta al culto nel 1998, dopo una chiusura di circa trent’anni a causa del crollo del tetto.
È stata riaperta al culto al chiesa di San Giacomo, patrono di Gratteri.
Il 26 marzo 2017, la chiesa è ritornata finalmente al suo splendore originario graziegrazie a un profondo restauro durato oltre un anno.
All’interno sono stati ricostruiti e ri-affrescati gli stucchi della cupola e della cappella centrale che nei decenni, a causa delle infiltrazioni, avevano subito molti danni. Inoltre sono riemersi dall’intervento di restauro i colori originali e le decorazioni riportate nella cappella centrale, nella arcate, nelle colonne e nelle tre navate.
Con l’occasione è stato realizzato il nuovo impianto di illuminazione e sono stati realizzati ex novo l’altare, l’ambone e la sede.
La chiesa è sede della confraternità di San Giacomo.